domenica 23 giugno 2013

la IDEM J. non paghava l'ici ......ma non lo sapeva..........................................................                   
Abitava in una palestra, ma a sua insaputa. Non pagava l’Ici, ma a sua insaputa. Aveva accanto allo scendiletto decine di attrezzi, tapis roulant, cyclette e macchine per lo step, ma a sua insaputa. Aveva due prime case, ma a sua insaputa. Aveva affittato il soggiorno a un’associazione sportiva, ma a sua insaputa. E probabilmente aveva qualche energumeno che faceva i pesi nel suo cucinino, ma sempre a sua insaputa.
È uno spasso leggere la difesa che Josefa Idem, la ministra canoista scivolata sul mattone, ha affidato alla penna intinta nella saliva di Concita De Gregorio: un’intera pagina di Repubblica per spiegare che lei non poteva sapere nulla di nulla della palestra e delle tasse. Il motivo? «Non mi sono mai occupata personalmente di queste cose». E perché? «Perché stavo in canoa». Ma come abbiamo fatto a non pensarci prima? È evidente: chi sta in canoa, deve vogare. Mica pagare l’Ici. Se poi vince qualche medaglia olimpica, poffarbacco, si guadagna il diritto all’ignoranza assoluta. Possono anche costruirle una palestra in salotto, senza che lei debba esserne per forza informata.
Come fate a non capirlo? Se siete rappresentanti di commercio, per dire, anche voi state fuori per buona parte dell’anno, più o meno come chi va in canoa, però mica vi viene in mente di dire «non so nulla della mia casa». Se voi lavorate in fabbrica, poi magari avete da seguire i figli o la mamma malata, anche voi avete un sacco di impegni, più o meno come chi va in canoa, però mica vi viene in mente di dire «non so nulla della mia casa». A Josefa sì. Lei va in canoa. Anzi, andava in canoa. E dunque come vi permettete di chiederle di pagare le tasse? «È un gioco al massacro», «la tentazione di sporcare un lenzuolo pulito», la chiara dimostrazione della volontà di «farla a pezzi».
Colpa degli altri - Per altro, se mai è successo qualcosa di brutto tra un tapis roulant e l’altro, è chiaro che è tutta colpa del commercialista. O forse del geometra. Quando si dice essere sportivi: la campionessa olimpica nonché “lenzuolo pulito” Josefa è una che sa prendersi le sue responsabilità fino in fondo. E infatti le scarica sul primo che passa: «Delegavo ai tecnici le mie faccende», dice. E poi: «Mi sono affidata a persone che non hanno fatto il mio interesse». Brutti cattivoni. Sembra uno di quei bambini che viene beccato con le mani nella marmellata: «Non è colpa mia». E di chi? Del gatto. Del cane. Del fratellino. Della sorellina. Di chiunque. Ma soprattutto del geometra o del commercialista che «ancora l’altro giorno a precisa domanda ha risposto che era tutto a posto». Quasi quasi glielo dico alla mamma, che così lo mette in castigo.
Non contenta di aver svicolato dalle proprie responsabilità, questa campionessa di sfacciataggine finisce pure per lamentarsi. Anzi, di più, finisce nel piagnisteo del ministro senza soldi e senza vita privata. Da quando è entrata nel governo, infatti, ci ha rimesso molto «sul piano della vita affettiva e sul piano economico». Poveretta, come fate a non capire? «Vive lontana dal marito», «vede i figli una volta a settimana», soprattutto non può più «accettare alcuno sponsor». Insomma «guadagna meno e vive peggio».
Che tortura - Ma allora perché non cogliere subito la palla al balzo? Perché non dimettersi in un amen mettendo fine a questa vita di stenti? «Ho pensato di lasciare», ammette. Ci ha pensato. Ma poi ha deciso di no. Guarda un po’, a volte, la gente com’è masochista. Ama soffrire. Ma mica perché sia attaccata alla poltrona, macché, che cosa vi viene in mente? Lo fa «per spirito di servizio» e perché «le interessa il progetto». Si capisce: le interessa il progetto.
Alla fine persino Concita De Gregorio ha un sussulto di dignità giornalistica e, in mezzo a colate di piombo e melassa, le obietta con molta cautela: «Hanno scritto che se fosse stata in Germania si sarebbe già dimessa». E lei, il «lenzuolo candido» animato da «spirito di servizio», che fa? Ammette. Ma poi divaga subito. E attacca: «Non posso accettare che venga messa in dubbio la mia onestà». Ma certo: come vi permettete? Non ha pagato l’Ici, ma stava in canoa. Faceva la foto con gli attrezzi in salotto, ma non sapeva che era una palestra.
Tesi traballanti - Chi osa mettere in dubbio la sua onestà? «Ho continuato a usare la vecchia casa sia come palestra sia, in alcune occasioni, come casa mia», balbetta. Ma com’è che quella palestra era gestita da un’associazione, con tanto di sito Internet, istruttori e iscrizioni a pagamento? Josefa non risponde. Anche perché la giornalista di Repubblica si guarda bene dall’insistere. Si capisce: potrebbe essere sconveniente. E poi lei stava in canoa. E comunque è colpa dei tecnici. «Se ci sono state irregolarità, farò come qualunque cittadino», è costretta infine ad ammettere la Idem di fronte ai fatti grandi come una casa, anzi come una palestra. Qualcuno, però, potrebbe gentilmente spiegarle che un ministro non è un «qualunque cittadino»?
Ultima beffa - L’intervistatrice non ci pensa neppure, evidentemente: trattasi di impresa inadeguata ai mezzi della De Gregorio. La quale si limita ad abbondare di retorica fuori luogo e esagerata epopea sportiva: «Se in gara ti trovi davanti un ostacolo lo affronti», dice per esempio il «lenzuolo pulito» Josefa con toni degni di un podio olimpico. Subito dopo annuncia che tornerà nel suo paese, in Germania, per una festa in famiglia. Solo due giorni, però. «Spero che non dicano che sono fuggita». E non si rende conto, poveretta, che nessuno dice che è fuggita, purtroppo. Al massimo in molti lo sperano. Perciò lei saluta tutti assicurando «Vado e torno». Praticamente una minaccia.

di Mario Giordano

venerdì 7 giugno 2013

INVITO A RIFLETTERE AGLI ITALIANI.
(Ho trovato questo pensiero in un volantino dei comunisti di monteroni e condividendone il contenuto lo ripropongo a chi volesse leggerlo.)
Sono esclusi da questo invito:
-il 10%degli italiani che possiedono il 45% di tutta la ricchezza del nostro paese.
-gli evasori fiscali.
-“ i politici ,dal presidente della repubblica fino all’ultimo sindaco di città con più ...di 50000 abitanti(questo virgolettato l’ho aggiunto io)”
C’erano una volta tanti anni fa:la sanità gratuita per tutti,lo statuto dei lavoratori,il lavoro stabile,pensioni dignitose ed assegnate ad una età ragionevole,la scala mobile,il 60% del pil andava ai lavoratori e pensionati,mentre il 40% ai padroni,poi un quarto di secolo fa c’è stato:
lo scioglimento del PCI ( e molti ,troppi lavoratori applaudirono)
La caduta del muro di berlino (e molti,troppi lavoratori applaudirono)
Il dissolvimento dell’URSS( e molti troppi lavoratori applaudirono)
Tutti pronosticarono che si sarebbe aperto un periodo di pace e prosperità per il mondo intero(e invece come è andata?)…..e vinse Berlusconi,poi grazie alla lega cadde Berlusconi e venne prodi seguito da dalema,amato,ecc.ecc, (“ma la musica non cambiò”) e che leggi approvarono?
-pacchetto treu,-cominciò lo smantellamento delle pensioni (“le nostre”),-liberalizzazioni(le lenzuolate di bersani “lo smacchiatore di giaguari fallito”)
-violante implorava Berlusconi perché non era stata fatta la legge sul conflitto di interessi……….e rivinse berlusconi.-veltroni lanciava il partito a vocazione maggioritaria PD che diceva di difendere i lavoratori (“bugie”)e candidava in parlamento colearo ed altri padroni.intanto cadeva prodi e rivinceva Berlusconi- poi arrivò monti,il quale dicendodi voler salvare l’Italia ,salvò solo il sistema di potere capitalistico ed ha impoverito lavoratori,pensionati e l’Italia tutta.
Ed oggi come sono messi lavoratori e giovani?
Povertà sempre più estesa,-disoccupazione record,- il 60% del pil ai padroni ,-si và in pensione (“Forse”) a 70 anni con metà stipendio (per i più fortunati),-molti lavoratori e piccoli imprenditori sono al suicidio. Siamo arrivati al “”per fortuna giorgio c’è.
Tutti invocano la crescita ,che a nostro avviso non ci sarà .Quindi proponiamo di uscire dalla filosofia dell’abbondanza e praticare quella dell’abbastanza.
I Comunisti propongono:
Lavorare meno lavorare tutti..(forse sono troppe le famose 35 ore)
Prelievo forzoso dal 10 al 40% sui patrimoni di quella minoranza che ha il 45% di tutta la ricchezza nazionale.
Carcere per gli evasori.
Fargli pagare il carcere con la confisca dei beni e/o con il lavoro in carcere.
Abolizione del concordato vaticano.
VIA le missioni militari all’estero
Riduzione del 10% annuo delle spese militari (“ io direi 40% all’anno”)
Questre necessarie misure le possono prendere solo i COMUNISTI.
MONTERONI 13/05/2013
IO CONCORDO, le cose virgolettate le ho aggiunte io .io aggiungerei anche taglio pensioni d’oro,taglio privilegi stipendi ed auto blu di tutti i politici e dei loro tirapiedi.lo stop all’acquisto di 14miliardi di aerei in 5 anni.
I SOLDI CI SONO E SI TROVANO,BASTEREBBE VOLERLO!
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