giovedì 29 marzo 2012

omini d'oro italiani

Napule Napolitano: "Ora rilanciare lo sviluppo e diminuire il debito". INIZIA TU, CHE CI COSTI 5 VOLTE LA REGINA ELISABETTA!

pubblicata da Politici che non hanno MAI lavorato - ELENCO UFFICIALE - MANDIAMOLI A CASA il giorno domenica 25 settembre 2011 alle ore 22.44 ·
- Lo manteniamo dal 1946. Vergogna! -

La regina d’Inghilterra dispone sì e no di 300 dipendenti, il re di Spagna di 543, e il presidente francese di 941 dipendenti, il Quirinale di dipendenti ne ha 2.181, di cui 1.095 ai vertici e agli ordini diretti della presidenza. Gli altri 1.086 sono militari (un organico aumentato del 50% dal 1998).
Questo apparato, un super-ministero, costa ai contribuenti italiani 235 milioni di euro l’anno, 5 volte più di quanto costi agli inglesi la monarchia britannica.
Per un altro confronto: la presidenza federale tedesca costa 19 milioni di euro l’anno e ha 160 dipendenti in tutto – un decimo del Quirinale – fra consiglieri, funzionari, impiegati, addetti alla sicurezza e alla manutenzione.

Uno scandalo che l?italia non può più permettersi...
ma naturalmente nessuno dice nulla, anzi napolitano ci fa puntuale il suo predicozzo giornaliero........

giovedì 1 marzo 2012

il governo (e l'europa ) è delle banche

Il governo delle banche è uno dei temi oggi più discussi. Il debito pubblico dipende in larga parte da operazioni finanziarie che garantiscono delle lobby e pesano su cittadini e imprese. Il signoraggio bancario è un macigno, mentre prestiti e mutui sono soggetti a tassi elevati, variabili. Inoltre, servono forti garanzie per l'accesso al credito. Eppure, a finanziare le banche sono i correntisti, spesso piccoli risparmiatori.
Dallo scorso dicembre, la Banca centrale europea (Bce) ha offerto una garanzia illimitata triennale sui titoli di Stato e altri titoli. Contestualmente, nella Legge Finanziaria del dicembre 2011, un comma assicura la garanzia italiana ai titoli emessi dalle nostre banche. "Questa legislazione - come ha precisato l'economista Loretta Napoleoni - risale al 2009, quando la garanzia statale era giustificata dal fatto che i titoli sarebbero stati immessi nel mercato".
I titoli emessi dalle nostre banche, in realtà, vengono acquistati solo dalla Bce. Il processo è questo: una banca italiana emette titoli e, con una partita di giro, li riacquista. Il titolo assume la garanzia dello Stato italiano e, grazie a questa, viene acquistato dalla Bce con un tasso d'interesse dell'1%. Nella transazione lo Stato trattiene lo 0,5%. La singola banca usa poi questi fondi per acquistare Btp o Bot, che nel dicembre scorso avevano un tasso d'interesse del 7%. Il margine di guadagno per le nostre banche è altissimo; anche ora che il tasso d'interesse praticato sui nostri titoli è sensibilmente diminuito. Di fatto, la Bce sostiene il debito italiano attraverso la mediazione bancaria, che produce titoli che non valgono nulla.
Il problema, come ha osservato Antonio Di Pietro, è che gli aiuti della Banca centrale europea aumentano solo gli utili delle banche. Queste non forniscono credito agevolato alle imprese né sostengono le famiglie con prestiti accessibili. Il leader dell'Italia dei Valori ha denunciato coraggiosamente la speculazione, svelandone retroscena e obiettivi. Si tratta di uno scandalo, in piena fase di recessione. Di Pietro e l'Italia dei Valori si battono perché le banche consentano la ripresa economica. Evidentemente, questo dipende da quanto saranno sostenute le attività produttive e da come le banche vorranno favorire, in concreto, la ripresa dei consumi.